martedì, dicembre 09, 2003

Tabu'. "Tanto se li vendono lo stesso e non si riesce a impedirlo: tanto vale legalizzare la compravendita, cosi' almeno si rende tutto regolare".
E' ufficialmente partito il dibattito politico-culturale sulla privatizzazione del traffico degli organi umani, e probabilmente non e' casuale che esso sia cominciato (ai massimi livelli e addirittura nelle associazioni mediche) in Inghilterra. "La societa' non esiste", disse la signora Thatcher una volta. E tutti la guardarono stupiti perche', nel paese piu' socializzato d'Europa, sembrava inimmaginabile un mondo in cui ognuno potesse contare solo su se stesso. Ma aveva ragione lei.
Anno dopo anno, in Inghilterra, l'idea di "societa'" e' stata sistematicamente demolita nei piu' vari settori, dalla scuola
umanistica ai contratti di lavoro, dall'assistenza medica al non morire per strada. "Via quest'altro tabu'!" proclamava, di volta in volta, l'imbonitore. E infatti. Tabu' dopo tabu', sono arrivati al penultimo, il traffico di carne umana. L'ultimo, che senza dubbio seguira', sara' quello affrontato da Swift nella sua "Modesta Proposta" dublinese: che, se fosse avanzata oggi, verrebbe certo presa sul serio e senz'altro messa in atto.

Riccardo Orioles

Aggiungo io che un'altra manifestazione di questo aberrante spirito di mercificazione umana è tutto quel che gira intorno alla fecondazione artificiale, 'donazioni' di seme, uteri 'in affitto', selezione prenatale, ecc. La legge in discussione in Italia sembra ponga qualche ragionevole limite.
Speriamo.


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